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quinta-feira, 23 de junho de 2016

I rubini insanguinati di Montepuez



Cambiano i nomi dei luoghi, cambiano i paesaggi, le colline del Kivu e il suo coaltan, la foresta Amazzonica e il suo legname pregiato, il delta del Niger col suo petrolio. Oggi è il Mozambico e le sue pietre preziose.
Lo schema rimane lo stesso: le materie prime servono all’occidente. I governi dei paesi si compromettono con le società svendendo terra, concessioni e diritti a discapito di chi, su quella terra ha vissuto per anni. Le promesse cambiano gli effetti sono gli stessi, la povertà diventa miseria, l’ignoranza si traduce in violenza. Il controllo è passivo perché lo stato è assente in questi territori svenduti in cui la legge c’è ma non vale più. Chi spara vince, chi è furbo intasca le miserie degli altri. Tutti sperano in un colpo di fortuna che immancabilmente non arriva.
Il reporter Estacio Valoy da anni si interessa delle problematiche (tante) di un territorio come il Nord del Mozambico, che, dopo la guerra civile è diventato appetitoso per i bracconieri a caccia dell’avorio degli elefanti, delle società del legno cinesi che sfruttano in modo insostenibile le foreste millenarie. In questa inchiesta, Estacio porta alla luce il problema delle miniere di rubini, che, nel territorio di Montepuez, sono gestite principalmente da Gemfields una società britannica, che affronta con metodi poco etici le centinaia di minatori illegali, che, per trovare i rubini mettono a rischio la loro vita ogni giorno.

I rubini insanguinati di Montepuez
Circa il 40 per cento dei rubini nel mondo provengono da una concessione mineraria nella Provincia di Cabo Delgado in Mozambico.
traduzione e introduzone: Pietro guglielmetti
3 maggio 2016
l’articolo originale ai seguente link

MONTEPUEZ, Mozambico - Mila Kunis incarna il prototipo di donna che Gemfields, il principale fornitore al mondo di rubini, spera di catturare: giovane, sensuale, enigmatica e soprattutto è benestante. La trentaduenne attrice di Hollywood, famosa per i suoi ruoli in Black Swan e Il grande e potente Oz, è la stella del cortometraggio promozionale di Gemfields, dove mette in mostra i gioielli realizzati dai migliori designer delle pietre estratte a Montepuez, la più grande concessione di rubini al mondo, una delle ultime acquisizioni di Gemfields. Situata nel nord del Mozambico, questa concessione mineraria si pensa possa contenere fino al 40 % delle riserve mondiali delle pietre preziose che, fin dall'antichità, sono state associate alla ricchezza e alla nobiltà.
Il video promozionale è un sogno legato alla qualità. I lineamenti delicati della Kunis, ornati con le più preziose e venerate pietre del mondo, galleggiano dentro e fuori dalla cornice in un movimento lento, il colore del suo rossetto è uguale a quello degli orecchini scintillanti, dei bracciali e collane elaborati, le tonalità profonde sono esaltate dal pallore della sua pelle. Per Gemfields, che spende una quota consistente delle sue entrate per portare queste gemme colorate di nuovo al pari con i diamanti, la Kunis è stata un matrimonio perfetto, secondo Ian Harebottle, il CEO di Gemfields. 
Gemfields però ci tiene a differenziare le sue pietre preziose dai diamanti, che nel tempo sono stati sempre più associati a conflitti sanguinosi e guerre. Gemfields vanta che i suoi rubini hanno una provenienza responsabile e sono pietre preziose etiche. La Kunis è infatti una delle modelle di Hollywood più socialmente consapevoli, con cui Gemfields ha trovato una condivisione di valori.
Nelle ultime aste, i rubini di Montepuez sono stati venduti ad un massimo di 689 $ per carato, 10 volte più del prezzo degli smeraldi di Gemfields, in 16 aste hanno guadagnato 276 milioni di dollari. Le iscrizioni alle prossime aste per i rubini di Montepuez sono già esaurite, generando milioni di dollari di entrate per l'azienda: 33,5 milioni di dollari a Singapore nel giugno 2014, più di 122,2 milioni di dollari di fatturato totale da allora. L'imposta e le royalties che pagano al Mozambico vanno invece a gonfiare le casse dello stato africano.
Come sempre quando il valore di mercato delle pietre cresce, aumentano anche le tensioni e le violenze, ormai diventati comuni nei territori intorno alla concessione.
Nei sette anni successivi alla scoperta del deposito di rubini di Montepuez, dove si trova la concessione gestita da Gemfields (che controlla a sua volta il 75 % della proprietà della Montepuez Ruby Mining), la gente del posto è stata costretta ad abbandonare le loro terre; le rapine a mano armata e la violenza sono lievitati e molti speculatori hanno affollato l'area; un numero crescente di piccoli minatori illegali sono stati picchiati e uccisi. Si mormora addirittura che alcuni minatori siano stati sepolti vivi.
Il procuratore generale del paese, Beatriz Buchili, ha fatto un sopralluogo nella zona il 21 aprile per indagare su questi fenomeni di violenza. In una dichiarazione scritta, la società MRM nega categoricamente di essere intervenuta con la violenza per disperdere i minatori illegali o per intimidire la comunità locale.
Il giacimento di rubini è stato scoperto da un agricoltore nel 2009, il Geological Institute of America lo ha definito come il più importante giacimento di rubini scoperto nel XXI° secolo. Le gemme sono di qualità eccezionale, sia per il colore che per la chiarezza. Non c'è da meravigliarsi se questa scoperta ha attirato stranieri e mozambicani, tutti con la stessa volontà di arricchirsi.
Il Generale Raimundo Pachinuapa, attualmente membro del governo del Fronte di Liberazione del Mozambico, Frelimo, ex governatore della provincia di Cabo Delgado, dove si trova appunto Montepuez, si è appropriato del terreno del contadino che ha scoperto il giacimento.
Il generale ha dichiarato di aver regolarmente pagato per comprare il terreno. Ma i membri del Namanhumbir Management Community Committee – un’organizzazione locale che ha il compito di educare i cittadini sulle le problematiche del territorio e delle risorse – descrivono l’acquisizione come un vero e proprio furto di terra. Il contadino in questione, Suleimane Hassane, povero e analfabeta, non poteva contrattare con Pachinuapa e non poteva far valere i suoi diritti di proprietà per fermare l'acquisizione abusiva. Anche la Banca Mondiale ha dichiarato nei suoi rapporti che il diritto alla terra è una questione controversa nelle zone rurali del Mozambico, dove il diritto di proprietà spesso non è chiaro e i funzionari di governo hanno spesso circuito i cittadini male informati per ottenere il loro scopo.
Non molto tempo dopo che Pachinuapa ha acquisito la proprietà, una società chiamata Mwiriti che ha in co-proprietà ha ottenuto una licenza di prospezione sul deposito di rubini. Secondo il registro delle società mozambicane Mwiriti è registrata come un distributore di beni all'ingrosso e al dettaglio, tipo apparecchiature per ufficio, non è di fatto una società per l'esplorazione e l'estrazione mineraria. Nel novembre 2009, la Mwiriti ha chiesto al governo la licenza per esplorare altri 81.000 acri, pari a circa un terzo del giacimento scoperto. L'azienda sostiene di aver acquistato la terra legalmente.
Da Londra, Gemfields ha seguito gli sviluppi delle vicende in Mozambico. La guerra civile durata 16 anni, terminata nel 1992, ha lasciato il posto a una democrazia multipartitica con Frelimo al timone. Nel 2009, il paese ha aderito al protocollo internazionale sulla trasparenza delle industrie estrattive (EITI), un'organizzazione internazionale dedicata a migliorare la trasparenza nel settore estrattivo minerario, rendendo la scoperta del giacimento ancora più attraente per il gigante britannico delle gemme, che già possedeva miniere di smeraldi nel vicino Zambia.
Contemporaneamente Pachinuapa era alla ricerca di un partner estero per sfruttare al meglio il tesoro sotterraneo. Ben collegato al governo mozambicano dai suoi anni di Frelimo e come governatore di Cabo Delgado, Pachinuapa era un uomo capace di muoversi nelle alte sfere. Nel giugno 2011, Gemfields ha raggiunto un accordo con la Mwiriti per formare una nuova joint venture, la Montepuez Ruby Mining (MRM). Gemfields ha acquisito una partecipazione per il controllo del 75 % della nuova società, e Harebottle, si è potuto sedere al tavolo di MRM.
Il febbraio seguente, il governo del Mozambico ha concesso a MRM la licenza di esplorazione sui suoi 81.000 acri in Montepuez per 25 anni. Pachinuapa e il suo partner di Mwiriti, Asghar Fakhralealii, insieme mantengono una quota del 25 % in MRM, e Fakhralealii è nel consiglio di amministrazione dell'azienda. Il figlio di Pachinuapa, Raime è capo degli affari aziendali di MRM. A tutte le domande su Gemfields, il Generale ha risposto che l'intero processo di acquisizione di diritti sulla terra e delle licenze è stata effettuata nel pieno rispetto legislazione del Mozambico.
A differenza di tante altre attività minerarie in Africa, Harebottle ha sempre sostenuto sul sito internet della Gemfields che la sua azienda mira a stabilire nuovi parametri di riferimento per le pratiche sociali e di sicurezza ambientale nel settore delle pietre preziose.
Che cosa realmente è accaduto nel corso degli ultimi tre anni a Montepuez, da quando cioè MRM ha estratto gemme per un valore di più di 100 milioni di dollari, è qualcosa di completamente diverso. Un'indagine durata tre anni effettuata da decine di Reporters con 10 escursioni nella zona mineraria, 50 interviste con i funzionari del governo nelle quattro comunità in cui si trova la concessione di MRM, incontri con i minatori, e un esame di casi giudiziari - ha sollevato una serie di preoccupazioni per la violazione dei diritti umani, la violenza e il diritto alla terra, tutti connessi con le operazioni di Gemfields. Questo ha fatto nascere diversi dubbi circa il suo impegno a raggiungere elevati standard etici.
Proprio come la corsa all'oro americano del 19° secolo il giacimento ha attirato cercatori provenienti da vicino e da lontano, la corsa ai rubini del Mozambico ha portato a un afflusso di minatori artigianali impoveriti, di acquirenti senza licenza, di contrabbandieri, intermediari ombrosi, e bande di ladri - tutti in cerca di ricchezza. Per proteggere la concessione dalla massiccia invasione dei minatori artigianali, MRM inizialmente ha richiesto due corpi di sicurezza governativi - la Polizia di protezione regionale controllata e sostenuta da corpi militari d'elite della nazione e la forza d'intervento rapido (FIR).
La MRM dal canto suo ha circa 109 uomini del proprio personale di sicurezza interna che pattugliano il sito per tutelare la proprietà, in più ha assunto una forza di sicurezza privata chiamata Arkhe Risk Solutions, filiale della sudafricana Omega Risk Solutions, che ha una profonda esperienza nei servizi di protezione per le industrie estrattive. Arkhe Risk Solutions impiega circa 470 agenti di sicurezza assegnati a MRM, il cui compito è quello di proteggere la concessione. I minatori che effettuano scavi illegali vengono arrestati e consegnati alla polizia locale. Gemfields sostiene che il proprio personale è disarmato e che le forze Arkhe hanno solo 12 fucili in dotazione con proiettili di gomma e due pistole in totale.
Lo stato e le società per la sicurezza lavorano a stretto contatto. Gemfields afferma che secondo i termini della licenza, MRM fornisce solo assistenza logistica di base alle forze governative che hanno un mandato specifico per salvaguardare i depositi di rubini fino alla fine della licenza di estrazione, MRM non dirige gli uomini né loro rispondono direttamente alla società.
Dopo gli episodi di violenza dello scorso anno il governo ha sostituito FIR con la Forza di protezione delle risorse naturali e dell'ambiente, un corpo di polizia che solitamente è assegnato a proteggere le terre di proprietà statale dai bracconieri e dai taglialegna illegali.
La paura fra la gente della comunità di Montepuez è stata portata da una banda di malviventi nota come la Nacatanas famosa perché i suoi uomini sono armati di machete. Questi uomini in borghese operano sulle aree di concessione MRM, armati di bastoni e machete quando trovano dei minatori illegali dopo averli malmenati li disperdono nella foresta.
La struttura di questa formazione non è chiara. Gemfields dice di non impiegare né sponsorizzare alcuna forza del genere. Ma la loro presenza alla concessione mineraria è inconfondibile. Vivono nei compound della società insieme alle forze governative e sono stati visti sgombrare una miniera artigianale di fronte a un agente di sicurezza MRM. Le interviste fatte ai minatori, alla polizia locale, ai pubblici ministeri, e ai leader di comunità confermano che i Nacatanas operano con apparente impunità per liberare la concessione MRM di questi minatori illegali.
In un video del Gemological Institute of America si vedono degli scontri i tra uomini in machete in cui vengono sparati anche dei colpi di arma da fuoco tra gli altri si vede un uomo in T-shirt nera e machete, con la scritta "sicurezza", che scaccia minatori fuori dalla concessione MRM.
Alcuni minatori intervistati dicono che a volte le guardie di sicurezza arrivano e per prima cosa sequestrano gli effetti personali il denaro e i telefoni cellulari. A volte devono nascondersi nella boscaglia. Quando invece arrivano con i loro capi li picchiano e a volte sparano. I minatori hanno chiesto di non essere nominati per timore di ripercussioni.
MRM ha girato tutte le domande alla sua società madre. Gemfields dice che sta indagando sugli scontri del video. Conferma di essere a conoscenza del termine Nacatanas, che è usato per descrivere le bande aggressive associate a diversi gruppi di minatori illegali che lavorano nei depositi rubini, non solo su quelle della concessione MRM. Ha poi negato decisamente che lavorino per conto della società. L'affermazione che MRM, o uno dei suoi contractors, stiano sponsorizzando delle forze di sicurezza informali non solo è categoricamente falsa - è assurda e profondamente offensiva - scrive Gemfields in una dichiarazione ufficiale.
Date le dimensioni tentacolari della concessione MRM e la densità della selva, è facile per i minatori artigianali, conosciuti in portoghese come garimpeiros, lavorare senza essere notati. Ma i garimpeiros devono scavare in profondità per trovare i rubini, rimanendo molto tempo in fondo a pozzi profondi e stretti scavati a mano. I Nacatanas non sono gli unici ad attaccare i minatori illegali, anche le forze governative in uniforme, secondo le testimonianze e i documenti del tribunale effettuano questi raid. Di solito, quando le forze di sicurezza si imbattono in queste miniere artigianali, costringono i garimpeiros ad uscire dai pozzi, che poi riempiono con i bulldozer. Ma secondo i testimoni, alcuni garimpeiros sono stati aggrediti, maltrattati e persino uccisi durante le operazioni di espulsione dalla concessione.
Geronimo Potia racconta che il figlio Antonio Geronimo fu ucciso dagli uomini di FIR a Ncoloto - Namanhumbir, una zona mineraria all'interno della concessione MRM. È morto sulla strada mentre si recava all’ospedale da campo. Nessun uomo di MRM né la polizia ha aiutato suo figlio dopo che era stato colpito. Un gruppo di minatori della Tanzania e Somalia hanno raccolto i loro soldi per portarlo in ospedale e per pagare le cure mediche e il trasporto. Quando Antonio è morto lungo il percorso, hanno legato il suo corpo ad una moto e lo ha portato a casa.
Manuel Artur, un minatore di 18 anni, ha avuto un destino simile. Suo padre, Artur Pacore, racconta che alcuni dei suoi compagni avevano visto un ufficiale FIR sparare Manuel che ha strisciato per circa un centinaio di metri prima di svenire. Nemmeno lui è sopravvissuto, è morto sulla strada mentre lo portavano all’ospedale.
Jorge Mamudo, un altro minatore, sostiene che un agente FIR ha sparato un colpo al suo piede destro nella zona mineraria di Ncoloto il 7 luglio 2014. Quando gli uomini FIR sono arrivati, era in un pozzo, gli hanno intimato di uscire. Una volta fuori, un uomo di FIR gli ha sparato direttamente al piede e se ne è andato. Alcuni somali e tanzaniani lo hanno aiutato a raggiungere l'ospedale.
FIR non ha risposto alla richiesta di un’intervista. Mentre Gemfields ha informato che il governo il 22 aprile 2015 ha sostituito FIR, con la Polizia delle risorse naturali, composta da 35 uomini incaricati di proteggere la concessione.
I garimpeiros una volta scoperti sono spesso riluttanti ad uscire dai pozzi per paura di essere colpiti o picchiati dalle forze di sicurezza o costretti a dare tutti i rubini che hanno trovato altrimenti le conseguenze possono essere disastrose.
Abdul, un minatore artigianale di un villaggio vicino alla concessione Montepuez, racconta di essere stato presente quando suo cugino è stato sepolto vivo da un bulldozer di MRM. Abdul, che ha chiesto di essere indicato solo con il suo nome, ha fatto il minatore nella regione per sette anni. Poi, nel mese di agosto 2015, era dentro una miniera con altri due uomini e stavano scavando. Hanno sentito dei rumori, due di loro sono usciti per andare a nascondere i rubini nella boscaglia, a circa 100 metri dalla fossa, lasciando dentro il cugino. Quando sono tornati, hanno visto il bulldozer riempire il buco. Suo cugino era ancora li dentro.
Gemfields ha detto che prima di rispondere a queste accuse vuole controllare nei suoi archivi per capire se il cugino di Abdul è stato sepolto nel crollo di una miniera che aveva scavato, aggiungendo che l’affermazione che MRM seppellisce vivi minatori illegali con le sue macchine di scavo è sia calunniosa che infondata. La sua politica è quella di riempire solamente le miniere artigianali trovate sulla sua concessione. Gemfields ribadisce di seguire un processo rigoroso per garantire che nessuna macchina di MRM abbia mai ucciso un minatore che scava illegalmente, per caso o intenzionalmente.
Le autorità locali affermano invece che non esiste un modo per controllare se i minatori siano intrappolati nelle miniere. Questi tunnel sono profondi e lunghi e non è possibile accertare se si è verificato un decesso, dice Arcanjo Cassia, amministratore del distretto Montepuez. Una commissione sta indagando su queste morti per determinare se siano state causate dal crollo dei tunnel o da macchine che intenzionalmente hanno riempito le miniere artigianali.
I dirigenti della società a Londra sono stati informati degli episodi di violenza e dei problemi di sicurezza presso la loro filiale MRM. In un rapporto del luglio 2015 preparato per Gemfields, l'azienda di consulenza SRK ha scritto che il conflitto con i minatori illegali costituisce uno dei rischi più significativi per MRM legato alle tensioni sociali in cui opera la concessione.
Il numero crescente di garimpeiros nella concessione ha portato ad un picco di violenza. Tra il dicembre 2013 e il dicembre 2014, il distretto ha registrato un grande aumento della criminalità, con una media di un assalto al giorno. Quindici sparatorie mortali si sono verificate nello stesso periodo, tra cui sei omicidi in pieno giorno tra giugno e agosto 2014, mentre i dati per il 2015 non sono ancora disponibili.
Pompilio Xavier Wazamguia, procuratore generale di Montepuez, attribuisce questo aumento della criminalità a tensioni crescenti tra le forze di sicurezza armate incaricate di proteggere i depositi di rubini e i minatori senza licenza. Le nostre forze sono le uniche che usano le armi, non i minatori, ha detto il procuratore generale in un’intervista. Alcuni membri delle forze di sicurezza sono stati processati e condannati.
Il suo ufficio ha elaborato più di 10 casi di omicidio contro agenti di polizia tra gennaio 2013 e gennaio 2015 oltre a 35 a 40 casi di rapine a mano armata fatte da agenti di polizia sorpresi a rubare alla gente del posto e ai minatori. Due poliziotti sono stati condannati per aver tagliato il braccio di un residente.
L'ondata di crimine ha portato ad una grave arretrato nel tribunale distrettuale Montepuez e nella corte provinciale di Pemba, con circa 950 cause pendenti. Il monitoraggio di tali casi è estremamente difficile in una parte remota del paese in cui i fascicoli vengono conservati ancora in archivi cartacei e i tribunali non sono informatizzati, il che rende difficile determinare se le forze private o di governo incaricate di garantire la sicurezza della concessione Montepuez siano responsabili dei decessi segnalati e delle aggressioni. Sei dei nove processi e condanne delle forze di sicurezza implicati in attacchi e omicidi di minatori dal 2012, hanno come imputati uomini delle forze governative.
Gemfields afferma di essere a conoscenza dell’uccisione di due minatori illegali, un mozambicano e un tanzaniano, sulla concessione MRM. Due guardie di sicurezza di Arkhe sono state accusate dell’omicidio.
La guardia di sicurezza di Arkhe Severiano Francisco è stato accusato della morte di Calisto Carlos, ucciso durante uno scontro il 6 luglio 2012, con circa 300 minatori che scavano illegalmente alla concessione MRM. Il giudice del tribunale provinciale di Pemba Dr. Essimela Momade, ha stabilito nel 2013 che gli elementi del caso non erano chiari e ha rilasciato Severiano. Mentre il procuratore generale di Montepuez, Wazamguia sta ancora indagando su quello che è successo e anche Gemfields si è impegnata a indagare su eventuali altri incidenti.
Molti dei casi che coinvolgono i minatori illegali rimangono irrisolti. Secondo i garimpeiros intervistati i membri delle Nacatanas si sono infiltrati anche nelle file dei minatori in modo da scoprire nuove vene della pietra preziosa. Quando vengono trovati i rubini, i minatori sono allontananti con la forza e a volte con conseguenze fatali, ma alcuni degli attacchi e delle uccisioni non vengono ufficialmente segnalati per paura di ritorsioni.
Il fatto che Gemfields neghi di impiegare direttamente o sponsorizzare tramite MRM i Nacatanas è contraddetta dal procuratore generale Montepuez, dai funzionari locali, dagli stessi minatori e anche da parte del personale di sicurezza della società che hanno parlato ai reporter, a condizione di mantenere l'anonimato.
La violenza in Montepuez si intreccia con l'espansione dell’area mineraria del governo che ha forzatamente rimosso dalle loro case gli abitanti locali. Due anni dopo che Gemfields ha acquisito i diritti per la concessione attraverso la joint venture con MRM, gli operatori FIR hanno bruciato circa 300 case nei villaggi di Namucho e Ntoro, nella regione Namanhumbir e scacciato i residenti e i minatori artigianali. Un incendio simile si era verificato nel settembre 2012, il FIR e la Polizia sostengono fosse necessario per ripulire la regione mineraria prima della visita dell'allora presidente Armando Guebuza.
Hanno preso la nostra terra e bruciato le nostre case - ha detto un abitante del villaggio, testimonianze simili sono state ripetute da altri. Ora ci vogliono anche buttare fuori dai nostri villaggi, ci spingono ad abbandonare le nostre tradizioni e andare in posti dove non c'è acqua e la terra non è buona per l'agricoltura. Non ci muoveremo da qui, anche se ci dovessero uccidere. Ali Abdala, un ex residente della comunità Namucho-Ntoro, ha accusato i rappresentanti di MRM di costringere contro la loro volontà i residenti a firmare documenti per consegnare di fatto la terra, promettendo che non avrebbero dovuto spostarsi. Ci hanno mentito - ha detto con amarezza. Perché siamo neri e poveri, l'azienda pensa di poter fare ciò che vuole.
I 2000 membri della forte comunità di Ntsewe in Namanhumbir hanno confermato la versione di Abdala, in cui non è mai stato detto che gli abitanti avrebbero dovuto trasferirsi.
Gemfields, tramite la sua portavoce Olivia Young, sostiene invece che i "nulla osta" delle comunità locali sono stati ottenuti dallo Stato in conformità alla legge del Mozambico. Le case sono state abbattute solo dopo aver emesso il dovuto preavviso e la dovuta cautela è stata presa per garantire che fossero state abbandonate prima. Secondo la Young, le strutture che sono state abbattute erano state costruite illegalmente dai migranti appena arrivati; gli abitanti con legittime rivendicazioni territoriali storiche sono stati registrati per il futuro reinsediamento.
Ma il rapporto commissionato da SRK su Gemfields dipinge un quadro un po’ diverso. Nel rapporto non trova nessuna prova che la società mineraria si sia impegnata in incontri con la comunità Ntsewe né con le altre parti interessate prima dello spostamento forzato dalle loro case e dai loro terreni. La prova del coinvolgimento degli stakeholder completa di tutte le parti interessate è assente.
Alle domande su queste accuse, Gemfields risponde con una dichiarazione scritta del marzo 2015 in cui afferma di aver agito legalmente e che - ampie discussioni con le comunità locali hanno avuto luogo. Solo un villaggio a Ntoro, rischia di essere trasferito con un piano presentato al governo, mentre 95 famiglie hanno raggiunto un "accordo amichevole" per ricevere una compensazione in linea con la normativa vigente in Mozambico. MRM rimane pienamente in regola con le leggi di reinsediamento del Mozambico e lavora a stretto contatto con le autorità e le comunità che possono essere soggette al reinsediamento. L' insinuazione quindi che si tratti di un furto di terra è assurda.
Mentre i dirigenti di Gemfields dichiarano di avere impostato nuovi parametri di riferimento per l'ambiente, la sicurezza e le pratiche sociali nel settore minerario delle gemme, alcuni di coloro che vivono sulla terra che nasconde questi tesori affermano di essere stati privati del loro sostentamento primario, senza che la loro voce sia stata ascoltata. Il rapporto SRK ha osservato che le riunioni del marzo 2014 come parte del processo di rinnovamento per la licenza ambientale di MRM hanno visto la partecipazione principalmente di rappresentanti governativi senza input da parte dei residenti locali. I rappresentanti della comunità dei villaggi non hanno partecipato a questo incontro e quindi i loro problemi e le loro preoccupazioni non sono stati inclusi nel processo di Valutazione di Impatto Ambientale.
L'arrivo dello scorso anno della Forza di protezione delle risorse naturali e dell'ambiente, gestita direttamente dal Ministero del Territorio, dell'Ambiente, e dello sviluppo rurale, per sostituire FIR non ha fatto nulla per arginare la violenza. Wazamguia, il procuratore generale Montepuez, conferma le morti dei minatori sono aumentate, non ha però incolpato direttamente la nuova Forza di sicurezza.
Da gennaio a marzo, abbiamo avuto alcuni decessi. Quattro casi sono attualmente sotto inchiesta, ma non abbiamo prove tangibili che i decessi siano avvenuti sul campo nella zona mineraria. Dalle testimonianze si capisce chiaramente che le persone uccise, non sono state colpite da proiettili vaganti, ma non sappiamo chi siano gli assassini - ha detto Wazamguia.
Né il Ministero del Territorio, dell'Ambiente e dello sviluppo rurale, né il ministero degli Interni, che hanno la responsabilità finale sull’operato della forza di sicurezza, hanno risposto alle domande. Il Ministero delle risorse minerarie ed energetiche ha rifiutato di commentare l’accaduto.
La società e il governo condividono un chiaro interesse reciproco: ridurre al minimo l'estrazione senza licenza e il contrabbando di pietre preziose nella zona di Montepuez. Per il governo significa proteggere le entrate fiscali e proventi in valuta estera; per la società, si tratta di salvaguardare i potenziali profitti.
Gemfields ha riconosciuto la sua stretta collaborazione con il governo. Le forze governative presenti sulla concessione hanno un mandato specifico e compito di salvaguardare ciò che è un bene nazionale fondamentale del Mozambico - afferma in un comunicato stampa.
MRM mantiene un dialogo attivo con le autorità nell'interesse di far rispettare la legge - continua Gemfields, aggiungendo che anche se, secondo i termini della sua licenza, è tenuta a fornire assistenza di base per le forze governative la società non ha alcuna autorità di controllo sul loro operato.
L’aiuto logistico non significa che le forze governative sono dirette da MRM. È errato insinuare o dedurre che qualsiasi assistenza logistica fornita comporta che MRM dirige le forze governative e non può essere ritenuta responsabile delle loro azioni. Tuttavia, siamo turbati da qualsiasi accusa di violenza, e dalle indagini in corso. Stiamo lavorando con gli investigatori verificare l’entità dei fatti.
Gemfields impartisce una formazione sui diritti umani a tutti i suoi addetti alla sicurezza, sia di Arkhe che agli uomini della sicurezza interna MRM, e che nel suo dialogo con tutti i livelli di autorità mozambicane, sottolinea l'importanza dei diritti umani. Il rapporto raccomanda che SRK e MRM sostengano uno standard sui diritti umani sia per la sicurezza governativa sia per le forze private. Si raccomanda inoltre che vengano inclusi nei contratti con le forze di sicurezza dei riferimenti a principi volontari sulla sicurezza e i diritti dell'uomo - le linee guida internazionali stabilite nel 2000 da parte dei governi, aziende e le ONG per guidare le aziende del settore estrattivo nel mantenere la sicurezza sul luogo di lavoro e la sicurezza delle loro operazioni, in accordo con il rispetto dei diritti umani - che sono parte del contratto di Arkhe. SRK ha inoltre proposto il mantenimento di un archivio di realizzazione di queste linee guida. I reporter però nelle cinque visite alla concessione non sono riusciti a trovare alcuna prova che le forze di sicurezza abbiano e utilizzino il protocollo fornito da MRM né di aver rispettato tali raccomandazioni.
La Kunis, dal canto suo, non ha risposto alle ripetute richieste di commento presentate al suo ufficio stampa. Ma in una intervista del 2015 al London's Daily Telegraph, ha detto che credere in un marchio è stato molto importante per lei. È per questo che nel 2013 è stata in Zambia, dove Gemfields possiede delle miniere di smeraldi, per verificare le affermazioni sull’etica della società.
Lo scorso mese di febbraio è scaduto il suo contratto triennale come ambasciatore del marchio Gemfields e l'azienda ha detto che andrà gradualmente eliminando la sua immagine sul suo sito web. Né lei né la società hanno motivato questa separazione.

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